sabato 23 maggio 2015

IL CIMITERO DEGLI ANIMALI DI AFFEZIONE NASCERA' A SCANDICCI


Il cimitero degli animali di affezione nascerà a Scandicci nel Parco di Spazzavento
Ma avrà una vocazione di area metropolitana
Tremila metri quadrati dei 6 ettari e mezzo complessivi di terreno del futuro Parco di Spazzavento dove sarà possibile tumulare gli animali di affezione: è questa la superficie che ospiterà, nel comune di Scandicci, il cimitero degli animali che inserito nel più ampio contesto territoriale del Parco, è destinato a diventare il cimitero per animali dell’area metropolitana fiorentina. Ad illustrare il progetto questa mattina presso il residence di Lebbiano, a Scandicci, in prossimità dell’area del Parco di Spazzavento, c’erano il vicesindaco e assessore all'Urbanistica del Comune di Scandicci, Andrea Giorgi, il presidente del Parco di Spazzavento, Marcello Carrai e l’architetto progettista del Parco, Duilio Senesi. 
“Abbiamo già tutte le autorizzazioni tecniche per partire – ha dichiarato Carrai – Con l’ultima che stiamo attendendo da parte del comune di Scandicci, contiamo di far iniziare i lavori già dal prossimo settembre, così da poter aprire il Parco e inaugurare il cimitero con il nuovo anno. Auspichiamo che la Regione Toscana, consapevole che il Parco di Spazzavento sarà unico nel suo genere e apprestandosi a redigere un proprio regolamento specifico in materia, sappia valorizzare la nostra esperienza di public company che vuole associare a una precisa idea imprenditoriale, l’amore e la sensibilità di coloro che, singoli o associazioni, hanno a cuore la tutela e la dignità dei nostri piccoli amici”. La società che gestirà il Parco e che ne diventerà anche proprietaria, prevede la partecipazione nella proprietà delle quote di molti soggetti, sia persone fisiche che giuridiche.

giovedì 12 febbraio 2015

INCONTRO-EVENTO QUANDO IL GIORNO ERA UNA FRECCIA



QUANDO IL GIORNO ERA UNA FRECCIA 

La presentazione del libro si terrà mercoledi 11 marzo 2015
nella Sala delle conferenze (Sala Chiostrini)
Convento di San Marco, Via della Dogana 3/r Firenze


“QUANDO IL GIORNO ERA UNA FRECCIA”:
UN LIBRO SU PAPA FRANCESCO STUDENTE, DOCENTE E EDUCATORE

Intervista di Carmelina Rotundo a Roberto Alborghetti

PAPA FRANCESCO e Roberto Alborghetti in un percorso di conoscenza. Dopo il primo libro (Francesco, Edizioni Velar) ecco il secondo in cui il PAPA viene presentato nella sua figura di educatore. Il titolo “Quando il giorno era una freccia” incuriosisce: da che cosa nasce?

Il libro sostanzialmente è un racconto, spero coinvolgente, dedicato a Papa Francesco, ai suoi anni trascorsi nel mondo della scuola e alla sua testimonianza educativa. Lo stesso titolo fa direttamente riferimento ad un’espressione che Bergoglio ebbe per le sue esperienze da studente, ossia all’anno trascorso presso la Scuola salesiana Wilfred Baron, vicino a Buenos Aires.

Quali sono gli elementi principali di questo secondo libro?

Centosettanta pagine, ventisette capitoli, circa duecentottantamila battute di testo: sono i dati riassuntivi di “Quando il giorno era una freccia”, che è stato edito da AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche) per ricordare il 40° di fondazione. Il volume è suddiviso in due parti, la prima dedicata al percorso ed alle esperienze scolastiche vissute da Jorge Mario Bergoglio dome alunno, studente, docente e rettore: la seconda riferisce invece del suo impegno in campo educativo e formativo.
Attingendo a materiale inedito, raccolto anche presso gli archivi dell’arcidiocesi di Buenos Aires, la pubblicazione indaga non solo il rapporto costruito con il mondo della scuola, ma anche e soprattutto le tematiche educative care al futuro Papa Francesco, le attività pastorali avviate nell'arcidiocesi di Buenos Aires, la “lezione di vita” di un vescovo che, come successore di Pietro, non smette mai di essere maestro ed educatore. Non per niente l’ultimo capitolo è dedicato al racconto dello straordinario incontro di Papa Francesco con il mondo della scuola italiana in Piazza San Pietro (10 maggio 2014).

Per te, quali sono i fondamenti dell'attività educativa di Papa FRANCESCO?

Come scrive nella prefazione del volume il Cardinale Zenon Grocholewski, viene davvero spontaneo domandarsi da dove deriva a Papa Francesco questa passione educativa. Ho dunque cercato una risposta rivisitando gli anni che Jorge Mario Bergoglio ha trascorso nel mondo della scuola come studente e docente, nonché la testimonianza del suo ministero pastorale vissuto con uno spiccato interesse educativo.
L’itinerario a ritroso mi ha permesso di illustrare che, per Papa Bergoglio, l’educazione è la ricchezza di un patrimonio ricevuto dall’amore di molte persone, da incontri e luoghi sempre nuovi, dall’accoglienza conviviale delle differenze, per introdursi nella realtà e costruire il futuro – come ha affermato l’allora Arcivescovo di Buenos Aires – da «cittadini solidali, dotati di senso storico e collettivo della comunità, responsabili, che conoscano le radici della propria identità e siano coscienti del destino comune del proprio popolo».
Il libro si apre con questa frase: “L'educazione è la chiave per tutto il cambiamento e lo sviluppo sociale. Salute, educazione, lavoro sono prioritari per la società”: sono parole chiare ed inequivocabili. Le ha scritte Papa Francesco in una e-mail inviata personalmente il 7 agosto 2013 ai rappresentanti dell'Unione Docenti della Provincia di Buenos Aires e all'amico Gustavo Vera dell'Associazione La Alameda che si batte contro il lavoro in regime di schiavitù e contro le varie forme dell'emarginazione nella metropoli argentina. Nella loro immediatezza, riassumono non solo il pensiero di Papa Bergoglio sull'importanza della sfida educativa, ma anche esprimono l'attenzione e la sensibilità evangeliche di un uomo nei confronti delle emergenze sociali.

C’è qualche altro aspetto che desideri sottolineare in questa tua fatica editoriale?

Sì. Il libro nasce all’interno dell’impegno di una grande associazione, l’Agesc, che ha voluto questa pubblicazione per celebrare i suoi fecondi 40 anni della fondazione. Il libro è dunque un dono non solo per i genitori delle scuole cattoliche, ma anche per tutti coloro che sentono l’attuale “emergenza educativa” come “periferia” alla quale andare incontro con “speranza ostinata”. Mi auguro che in queste pagine, i genitori dell'AGeSC, come tutti gli educatori ed il mondo scolastico, possano trovare stimoli, motivazioni e suggestioni per rinnovare il proprio legame con il bene-scuola e per non “lasciarci rubare l'amore per la scuola”. Un impegno, questo, che si fonda soprattutto sull'esempio di vita, “una delle dimensioni più belle e profonde dell’educatore”, come diceva l'allora arcivescovo di Buenos Aires. Perchè è la testimonianza a consacrare “maestro” un insegnante, un genitore e ogni educatore, e a renderli “compagni di viaggio alla ricerca della verità”. Perchè è appunto “il testimone che col suo esempio ci sfida, ci incoraggia, ci accompagna, ci lascia camminare, sbagliare e ripetere ancora i nostri errori, perché possiamo crescere”.

Che accoglienza ha avuto il libro?

Direi straordinaria, superiore ad ogni attesa. Il libro, alla sua seconda ristampa, è già stato presentato con successo in diverse città italiane e altri incontri sono in programma fino a giugno 2015. Sta raccogliendo anche ottime recensioni e commenti. Ad esempio, mi hanno molto colpito le parole dell’ arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, il quale ha pubblicamente sottolineato che “il pregio di questo libro è quello che sembra scritto dallo stesso personaggio di cui parla, quasi un’autobiografia di Jorge Mario Bergoglio nei diversi passaggi della sua vita di ragazzo e giovane”. E il prof. Luigi Berlinguer, nel partecipare ad un dibattito a Roma, ha rilevato che l’opera “è ricca di una grande mole di date e notizie da cui non si può prescindere se si vuole conoscere il pensiero e la testimonianza educativa di Papa Bergoglio”.
La fitta serie di incontri testimonia la calda accoglienza che la pubblicazione sta avendo tra il pubblico, i soci e gli amici dell’AGeSC, per i quali la pubblicazione costituisce anche la base per una serie di corsi di formazione destinati a coinvolgere soprattutto i genitori impegnati nei consigli di istituto delle scuole paritarie: sono state approntate “tracce” attorno alle quali organizzare momenti di studio e di approfondimento. Il libro è stato stampato da Ikonos, che ha curato anche il progetto grafico. Pietro Bonato, Andrea Migliorini e Maria Grazia Rodigari (missionaria in America Latina per le Piccole Apostole della Scuola Cristiana) hanno collaborato per la traduzione dalla lingua spagnola dei testi originali di Bergoglio. Pubblicato anche in versione e-book, il libro è disponibile presso le principali librerie on-line (Google Play Books, iBooks, Kobo e Amazon). 
E’ in vendita nelle librerie e può essere richiesto direttamente a Ikonos, Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, 10 - 24028 Treviolo (BG), Tel. 035 200515

"Il lavoro è donna", concorso fotografico in sostegno di Oxfam Italia


"Il lavoro è donna", concorso fotografico in sostegno di Oxfam Italia 
Donne e lavoro oggi a Firenze e in Toscana, nell'iniziativa in sostegno di Oxfam Italia lanciata dallo studio LefotodiRiccardo. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 marzo

Raccontare le donne a Firenze e in Toscana, nel mondo del lavoro di oggi: tra disparità di genere, successi ottenuti e traguardi ancora da raggiungere. Parte da qui, la sfida lanciata dal concorso fotografico "Il lavoro è donna", promosso dallo studio toscano LefotodiRiccardo (www.lefotodiriccardo.it) in sostegno di Oxfam Italia (www.oxfamitalia.org). Un concorso che resterà aperto fino al 20 marzo, in cui tutti gli appassionati di fotografia, potranno cimentarsi nella rappresentazione artistica di un contesto sociale in cui ancora oggi è presente una delle disuguaglianze più antiche e pervasive, quella fra uomo e donna: un gap di opportunità ancora forte nel mondo lavorativo e nella distribuzione del reddito e dei diritti. 

Un concorso che offrirà la possibilità di raccogliere e rappresentare la sfida culturale che ci lancia la storia delle donne e del lavoro, uno straordinario e attualissimo intreccio di relazioni utile alla comprensione della società di oggi e delle evoluzioni dell’immaginario femminile: dallo spazio di una casa ad un viaggio nello spazio, si potranno rendere le infinite declinazioni del lavoro e dei suoi luoghi, dei suoi tempi, delle sue interpretazioni. Insomma un’occasione davvero speciale, che unirà il valore artistico e sociale delle opere che verranno selezionate, con il valore solidale insito nella partecipazione al concorso. L'intero ricavato verrà devoluto infatti a Oxfam Italia, in sostegno dei progetti di lotta alla povertà e difesa dei diritti delle donne, che l’associazione umanitaria realizza attraverso la campagna "Con le donne per vincere la fame". 

Il concorso 

Il tema, nella libera interpretazione dei partecipanti, potrà essere analizzato in ogni sua forma trasponendo negli scatti luoghi, paesaggi o soggetti utili a restituire una rappresentazione, positiva o negativa del tema del concorso e le sue problematiche. Tante le categorie previste, per un montepremi di ben 1.600 euro: oltre ai primi tre classificati in assoluto, saranno infatti selezionati un vincitore per la categoria "Premio speciale ritratto Riccardo Tarlati" e uno per il "Premio speciale Paesaggio". Previsto inoltre un premio speciale per il miglior fotografo donna. 

Per partecipare è necessario inviare candidatura, quota d'iscrizione e fino a un massimo di tre foto entro e non oltre il 20 marzo 2015. 
Per info e iscrizioni al concorso: 
http://www.corsifotografia.pro/contestoxfam/ 

La campagna Con le donne per vincere la fame 

La discriminazione di genere è ancora oggi un fattore determinate in termini di disparità nell’accesso al reddito e alle risorse ed è uno dei principali ostacoli alla lotta alla povertà. La concentrazione di reddito e ricchezza nelle mani degli uomini conferisce loro maggiore potere decisionale, limitando l’autorità e la rappresentanza femminile. In parallelo, ancora nel mondo la maggioranza dei lavoratori sottopagati o con occupazioni precarie è composta da donne. Ecco perché secondo Oxfam, sostenere una donna vuol dire rafforzare la sua autonomia, il suo potere e le sue competenze; aiutando lei e la sua famiglia a uscire dalla povertà e dalla fame. Ancora oggi circa 805 milioni di persone non hanno abbastanza da mangiare e la stragrande maggioranza di questi - 790 milioni - vive in paesi in via di sviluppo, dove il 13,5% della popolazione soffre di malnutrizione. Contesti in cui la scarsa alimentazione provoca la metà dei decessi dei bambini sotto i cinque anni, generando 3,1 milioni di piccole vittime ogni anno. C'è un modo però per rompere questo circolo vizioso: sostenere le donne. Oxfam stima infatti che se le donne avessero lo stesso accesso al cibo e alle risorse degli uomini, 150 milioni di persone in meno soffrirebbero la fame nel mondo. 

Oxfam Italia è un’associazione umanitaria parte di una coalizione internazionale, formata da 17 organizzazioni che lavorano in oltre 90 Paesi per trovare soluzioni durature all’ingiustizia della povertà nel mondo. Da oltre 30 anni è impegnata in molte regioni del mondo, per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali, dando loro il potere e le risorse per esercitare i propri diritti e costruire un futuro migliore, e contribuire a garantire loro cibo, acqua, reddito, accesso alla salute e all’istruzione. Oxfam Italia lavora attraverso programmi di sviluppo, interventi di emergenza, campagne di opinione e attività educative per coltivare un futuro migliore, in cui tutti, ovunque, abbiano cibo a sufficienza, sempre.



sabato 31 gennaio 2015

CANI GUIDA PER CIECHI, NUOVI AFFIDATARI CERCASI CON URGENZA


Cani guida per ciechi, nuovi affidatari cercasi con urgenza
Aumento di domande da parte degli utenti, cresce il numero dei cuccioli in arrivo
La Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi di Scandicci rinnova l'appello e cerca con urgenza nuovi affidatari per cuccioli di Golden Retriever in arrivo nel mese di marzo. 
"La Scuola - spiega la vicepresidente Stefania Saccardi – avendo un numero maggiore di cuccioli in arrivo a causa di un aumento di domande da parte degli utenti, ha bisogno di trovare nuovi affidatari che si occupino della fase di socializzazione degli animali. La funzione svolta dalla Scuola, che è una delle poche al mondo ad essere di proprietà pubblica, è davvero importante perché i cani, una volta rientrati alla Scuola dopo l'anno di affidamento ed essere stati addestrati, oltre che per le persone non vedenti, vengono impiegati anche per la pet therapy, quindi con anziani e bambini, e per i disabili motori". 
Chi decide di diventare affidatario di un cucciolo dovrà seguire tutta la fase di socializzazione che in genere dura un anno: occorre perciò avere tempo a disposizione per seguire il programma concordato con la Scuola e abituare i cani alle situazioni quotidiane più disparate. Trascorso l'anno la Scuola provvederà ad addestrarli per prepararli alle varie attività. Durante la fase di affidamento alle famiglie verrà fornito, gratuitamente, tutto il necessario: cibo, vaccinazioni, visite periodiche, accessori, oltre all'assicurazione per danni contro terzi, aiuto e consigli di ogni tipo. 
Chiunque sia interessato può contattare Simona Lotti allo 055 4382855 per avere maggiori informazioni e fissare un colloquio.