giovedì 15 dicembre 2011

La “Madonna del Velo” ritorna all’Istituto degli Innocenti



Il restauro è stato finanziato da Starhotels nell'ambito della campagna Adotta un'opera d'arte
L'opera, un olio su tela del XVI sec., riproduzione dell'originale di Raffaello conservato nel Museo Condé di Chantilly, dopo un attento restauro di 4 mesi e un investimento di 15.000 Euro, torna al suo splendore. Il restauro pittorico è a cura di Andrea e Lucia Dori (l'Officina del Restauro) mentre l'intervento sul supporto ligneo è di Roberto Buda. Il tutto sotto la supervisione di Brunella Teodori, Soprintendenza Speciale PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze.

 L'opera sarà ricollocata al Mudi il 16 dicembre. 

L'Istituto degli Innocenti, luogo elettivo dell'accoglienza ai bambini, promuove da sempre il proprio patrimonio storico artistico. Per valorizzare le numerose opere e raccolte di documenti che raccontano la storia dell'infanzia nasce il Mudi Museo degli Innocenti, oggi al centro di lavori di riallestimento. L’iniziativa “Adotta un' opera d'arte” è finalizzata proprio al recupero di alcune opere, in precario stato di conservazione, che saranno esposte al Mudi.
In occasione del suo trentennale Starhotels ha finanziato il restauro della "Madonna del Velo". La tavola, preziosa per i colori raffinati, la tecnica e la scuola di appartenenza, era in uno stato conservativo precario. Questa Madonna col Bambino e San Giuseppe, tavola di cm 144 x 115, è una copia di alta qualità del dipinto di Raffaello più noto come Madonna del Velo, attribuito definitivamente nel 1976 e oggi conservato a Chantilly.  Tra le numerose riproduzioni esistenti quella conservata presso gli Innocenti è certamente antica e di ottima fattura e sarà collocata nella sezione del museo riservata ai dipinti del Cinquecento.
 Impegnativi, sotto diversi profili, i lavori di restauro. Grazie agli interventi, sono ripresi i toni e la vivacità della tela. Parlano i cromatismi, i gesti appaiono vivi e risaltano i dettagli.
L'opera, portata a nuova vita, trova ora la sua collocazione nella collezione della galleria del Mudi.
La direzione dei lavori è stata affidata alla Soprintendenza Speciale PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze. Il lavoro di restuaro pittorico vero e proprio si è svolto in due fasi ed è stato condotto con colori a vernice a selezione cromatica e a velatura. Le verniciature a pennello e spruzzo sono state tecniche motivate da esigenze operative e di totale reversibilità.
Prima di procedere con l'intervento sul dipinto, sono state eseguite radiografie e la riflettografia IR ad alta risoluzione per acquisire informazioni sulla tecnica pittorica e sul disegno sottostante.
La superficie pittorica risultava molto ingiallita e scurita da un insieme di colle e vernici apposte nei precedenti interventi di restauro.
La pulitura è stata perciò condotta, dopo test specifici, con solventi adatti per ridurre gradualmente le stratificazioni fino a raggiungere il tono desiderato.
I ritocchi a olio sono stati asportati completamente servendosi di appositi solventi e con l’ausilio del bisturi.
Dopo la pulitura è stato affrontato il restauro del supporto ligneo, con il riallineamento di quattro assi sconnesse. Nuove traverse in castagno sono poi state applicate con ancoraggi elastici. La stuccatura a gesso e colla ha poi ulteriormente fermato i bordi e migliorato la superficie pittorica.
Restauro dipinto Andrea e Lucia Dori (L’Officina del restauro)
Restauro supporto Roberto Buda
Indagini diagnostiche Art-Test sas
Direzione restauro Brunella Teodori, Soprintendenza Speciale PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze

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