giovedì 25 ottobre 2012

“GLI ARCHIVI ALINARI E LA SINTASSI DEL MONDO. OMAGGIO A ITALO CALVINO”



L’assessore Givone: “Attraverso Calvino e la fotografia gli Alinari ci spiegano un frammento possibile di mondo” 
Letteratura e fotografia rendono omaggio a Italo Calvino nella mostra “Gli archivi e la sintassi del mondo” realizzata dai Rencontres d’Arles e dalla Fondazione Alinari. Presentata oggi in Palazzo Vecchio dall’assessore alla cultura Sergio Givone, dal presidente della Fondazione Alinari Claudio de Polo Saibanti e dalla direttrice del Museo nazionale Alinari della fotografia (MNAF) Monica Maffioli, l’esposizione allestita presso il Museo Alinari sarà aperta al pubblico a partire da domani fino al 6 gennaio 2013. 
Tra stampe originali d’epoca e riproduzioni moderne dei negativi originali su lastra di vetro, l’esposizione curata da Christophe Berthoud si compone di 80 fotografie che omaggiano la varietà e la ricchezza della produzione Alinari. 
L’esposizione è stata presentata per la prima volta lo scorso luglio a Les Rencontres d’Arles 2012, nella particolare cornice del Chiostro di Saint-Trophime, e adesso arriva a Firenze in occasione del 160° anniversario della Fratelli Alinari, che ancora oggi riveste un ruolo di primo piano nel mondo della fotografia: con le proprie immagini custodisce e rappresenta oltre un secolo di storia d’Italia. 
Nella mostra viene richiamato il dispositivo combinatorio che Calvino propone nella sua raccolta di racconti dal titolo “Il castello dei destini incrociati”. Allo spettatore viene lasciata la libertà di costruire nuovi legami tra le immagini, le citazioni dai racconti che fanno parte dell’opera di Calvino e le figure dei tarocchi, perpetuando nello spazio tridimensionale della mostra quel gioco di associazioni che avviene nel libro, tra passato e presente. 
“Calvino aveva l’idea che il mondo avesse una sua sintassi e che fosse leggibile come uno spartito musicale, un testo letterario, una formula chimica - ha detto Givone -. Questa è una grande idea che però non è sua: risale a Parmenide, attraversa tutta la storia della filosofia e arriva fino a Blumenberg, che ha parlato di leggibilità del mondo. Calvino la riprende ne ‘Il castello dei destini incrociati’ dove gli archetipi rendono leggibile il mondo”. “La fotografia si lascia decifrare come un tarocco, immagine del mondo archetipica, ma per fare questo bisogna scoprire la sintassi. Gli Alinari hanno fatto questo su Calvino: si sono ‘serviti’ del grande scrittore de Novecento per spiegarci, seppure in forma enigmatica, un frammento possibile di mondo”. 
In “Il castello dei destini incrociati” Calvino, associando il codice narrativo a quello iconico dei tarocchi, riporta le storie di alcuni viaggiatori che smarriti trovano rifugio prima in un castello, poi in una taverna. Qui, misteriosamente privati dell’uso della parola, non avendo altra possibilità, iniziano a raccontarsi storie utilizzando ciascuno le 78 lame di un mazzo di tarocchi marsigliesi che dispongono su di un tavolo. Calvino utilizza i tarocchi di Marsiglia come una ‘macchina narratrice’ e, restituendo una lettura molto personale degli arcani, sviluppa i racconti dei viaggiatori a partire dalla simbologia delle carte, che paragona a una tavola dei mestieri, a uno schema di parole crociate che vede le figure al posto delle lettere. 
Nella mostra il gioco di Calvino si protrae nello spazio dell’esposizione. Servendosi di un sistema combinatorio ispirato a quello di Calvino, Berthoud ha proceduto in parallelo leggendo i racconti dell’autore e selezionando le immagini dagli archivi Alinari. 
Interpretando la regola di Calvino, il curatore affianca le fotografie Alinari ai tarocchi marsigliesi utilizzandole, come fanno i viaggiatori di Calvino, per raccontare di volta in volta nuove storie, non scritte, attraverso meccanismi combinatori sempre diversi. Sulle pareti della mostra, scrive Berthoud “le fotografie si ordinano secondo un sistema di parole chiave e si sostituiscono alla narrazione letteraria. Il risultato può apparire come un rebus, addirittura come uno story board, senza essere veramente assimilabile a nessuna di queste due forme. È un’illustrazione senza testo, l’eco fotografica di un racconto ispirato anch’esso da emblemi”. Il percorso espositivo che ne deriva è suddiviso in sette parti, tante quante sono le storie della raccolta di Calvino. 
In occasione della mostra “Gli archivi Alinari e la sintassi del mondo. Omaggio a Italo Calvino”, la Fondazione Alinari ha organizzato “Foto-racconti in omaggio a Calvino”, una visita animata all’interno della mostra rivolta alle famiglie e alle scuole per esplorare le capacità narrative della fotografia, lasciandosi guidare dalla presenza ‘invisibile’ del grande scrittore del Novecento. 
Le visite si svolgeranno durante il periodo della mostra al MNAF e, per le scuole, anche in aula; il calendario completo degli appuntamenti al MNAF verrà pubblicato sul sito del Museo (www.mnaf.it) e sulla pagina Facebook del Museo. 
Per ulteriori informazioni e costi telefonare al numero 055216310 oppure mandare una e-mail all’indirizzo mnaf@alinari.it



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